giovedì 2 settembre 2010

Apocalypse please

Ci sono certi momenti in cui, tutta sola soletta, mi viene voglia di una sigaretta e di un bel libro e di mettermi a pensare. Il libro alla fine non me lo leggo, ma comincio a fare giri mentali, come solo io so fare, lo so già.
Ieri sera più o meno la stessa cosa: era l'una di notte, e stavo per andare a letto, quando ho pensato: Papà non c'è, mamma dorme talmente pesantemente che se iniziano a bombardarle il salotto non sente, mio fratello non da problemi.. Ora mi fumo una sigaretta fuori al portone!
E credetemi, l'ho fatto!
Non è che lo faccio sempre, quando c'è mio padre evito di correre il rischio, salvo quando proprio non ce la faccio più -oddio, sono dipendente- e allora apro lentamente la porta, la socchiudo molto lentamente e mi siedo sul pianerottolo del mio sesto piano del palazzo in cui vivo, situato esattamente a metà della via poco civilizzata in cui mi ritrovo a vivere, nella cittadina in cui sono costretta a campare. Va bene, in fondo ho 15 anni, ho tutto il tempo del mondo, e per adesso mi accontento di queste piccole scappatoie giornaliere per cercare di ammazzare la noia, o la malinconia.
Che poi io alla fine non sono malinconica, anzi sì, lo sono eccome, ma non è un problema chissà quanto grande: la gente non lo sa, io non voglio pensarci, e alla fine la cosa torna in mente solo una volta ogni tanto, mi faccio un bel pianto e il giorno dopo sono di nuovo "fresca" come un bocciuolo di rosa =)
Beh, ieri sera comunque è stata una sera diversa, per così dire. Di solito evito di restarmene da sola in qualche posto senza una distrazione che possa togliermi dall'impiccio di pensare alla mia vita, eppure ieri sera ho corso il rischio; mi sono seduta a terra, ho acceso la sigaretta, ho tirato una boccata e sono rimasta ferma lì, nel silenzio più profondo (non si sentivano nemmeno quei quattro cafoni del bar di sotto: era la pace).
Pensavo che la vita in fondo non è poi tanto grande, e che finisce presto (per alcuni anche troppo presto, o non comincia mai per altri.) ma alla fine la vivi, perchè non puoi fare niente e perchè hai paura della morte, come sempre.
Io, per esempio, sono indifferente totalmente al momento della mia morte. Non mi interessa ora come ora, posso morire anche domani e sarei felice lo stesso: sto avendo tutto dalla mia vita, e non ho intenzione di andarmene lamentandomi, foss'anche domani mattina.
Non sono felice (cosa strana da dire, ma in fondo non lo sono e non mi interessa esserlo, dal momento che so che per me è cosa alquanto ardua), ma soddisfatta di ciò che sto avendo. Se mi fossi posta questa domanda solo sei mesi fa, o anche meno forse, sarei morta dal terrore di morire, non perchè mi metta paura l'atto di morire in se, non credo sarà doloroso e se pure lo sarà, alla fine starei in pace per sempre e anche di più, quindi non sarebbe stato quello a spaventarmi. Ma avrei pensato: che cazzo, spreco 15 anni di vita per morire poi insoddisfatta e infelice? E caspita, no! Questa è l'unica occasione che ho, non ricomincerò a vivere un'altra vita come dicono i Buddisti (che poi quelli so grandiosi: se non ti comporti bene ti reincarni in un lombrico o qualcosa del genere: e allora vaffanculo! Fatemi morire in santa pace, senza dovermi preoccupare anche in quel momento) e nemmeno sono certa ci sarà un mondo fantastico pieno di pace e gioia, con un grande cancello d'oro all'entrata e Pietro versione gigante che consulta un libro immenso per dirmi "Tu sei stata brava, puoi entrare" oppure dire "Sei una cattivona, all'Inferno!" e vederlo schiacciare un mega bottone rosso che farà aprire una botola sotto i miei piedi per farmi scivolare all'Inferno, un posto tutto fuoco e fiamme dove soffrirai per l'eternità come dicono i Cattolici Cristiani.
No, insomma, io so che quando morirò non ci sarà niente altro se non un bel punto a fine frase.

Andromeda non c'è più.

Basta, fine del discorso, e chi s'è visto s'è visto.
Ma comunque vada io adesso sono soddisfatta. Era questo che pensavo, e poi mi chiedevo chissà cosa di tanto eclatante deve essere capitato per cambiare così radicalmente la cosa.
E beh, la cosa è semplice: amore. Oh beh, sì, è anche banale.
Ma ci si rende conto che basta avere quelle due, o forse massimo tre, persone che ti amano e che tu ami per sentirsi appagato. Non so se felici, ma la cosa si avvicina molto, e poi la felicità è molto più difficile da trovare. Non basta qualche viso, ma questi bastano a farti stare in pace: ti fanno pensare che in fondo vale la pena di viverla la vita e che anche se poi non puoi più fare altro, almeno hai fatto qualcosa per qualcuno.
Sì, queste sono le mie bellssime seghe mentali. =) Ma vabè, in fondo fanno bene sometimes (ogni tanto? Magari xD).

E dato che siamo in tema di cose "felici" e appaganti, vi faccio sentire questa canzone che è proprio azzeccata.




Buonanotte al cuore di ogni uomo, che innalzando gli occhi al cielo non si senta troppo solo. Buonanotte.

3 commenti:

  1. Le pippe mentali se le fanno tutti. E anche io.
    La vita è una sfida continua e va saputa affrontare, si deve saper contare sugli altri ma anche sulle proprie capacità. Il modo in cui ci riusciamo è cosa nostra.

    RispondiElimina
  2. Uhauhauha. Invece sì =) Diciamo però che riesco a mettere qualche parola in croce un pò meglio di alcuni miei coetanei xD

    RispondiElimina