Come dice il titolo di questo intervento oggi è grande sfogo!
Sono insofferente all'estremo in quest'ultimo mese, forse la rabbia repressa dell'estate sta esplodendo.
Però i lati positivi ci sono sempre, e dato che faccio finta di essere una tipa prettamente ottimista cerco sempre di trovarne qualcuno.
Partiamo dal fatto che le persone meglio perderle che trovarle, e questo vale nel 99% dei casi, in cui l'1% a fare eccezione comprende famiglia e/o (se c'è) anima gemella.
La grande ipocrisia che caratterizza il genere umano è lampante solo quando si guarda le persone che si frequentano, o si frequentavano, con il distacco di uno sconosciuto.
Io ho avuto il privilegio di constatare quanto le mie supposizioni si siano poi rivelate effettivamente vere!
Quant'è bello vedere che tu resti una persona, per quanto è possibile, integra, mentre la gente che prima amavi diventa sempre più schifosa, cade sempre più in basso? Non ha prezzo.
La verità è che tutti sono soggetti alle mode e alle tendenze, persino nelle amicizie. Parrebbe, infatti, che il tipo "nerd" si portasse fino a qualche tempo fa, adesso invece è ritornato di tendenza il tipo dannato e "brutal". Come quando se eri emo ti sfottevano tutti ma tutti ti venivano dietro.
Adesso evidentemente il mio essere "nerd" (cosa che manco sapevo di essere) è sfociato nella presunzione/saccenza/cattiveria/e tutto ciò che c'è di brutto. Sono una persona cattiva che prevarica sugli altri :) ma questo nessuno di voi può saperlo, per fortuna.
Non sono più di moda, che volete farci :) Io sinceramente me ne faccio una ragione e sono anche contenta, credevo di essere una persona che necessitava di amicizie e qualcuno con cui passare le serate, ho scoperto invece di essere molto indipendente su questo punto di vista, e mi bastano le cose che ho già.
Sono senza amici, non esco molto il sabato e la domenica sera, ho un fidanzato bellissimo e mi piace studiare (fortuna e vantaggio che capita a pochi).
Mi fa piacere sapere di riuscire a stare da sola, perchè non vorrei mai cadere in ciò in cui son caduti gli altri. Odio detestare qualcuno e poi, quando conviene, abbracciarlo/a e sbaciucchiarlo/a. Bleah.
Ah inoltre.. sarò anche il Male del Mondo, ma statene certi.. se alla gente che mi considera "fuori moda" avessi mai detto una sola delle cose che penso su di loro, probabilmente si metterebbero paura :)
E con questo il mio sfogo generale si conclude. Spero di non aver offeso nessuno in alcun modo, anzi spero di aver suscitato un pò di allegria, mi farebbe piacere.
Se qualcuno si sentisse mai offeso da qualcosa che ho detto me lo dicesse senza offendere, e io cercherò di capire e, se lo ritengo opportuno, mi scuserò :)
Buona giornata a tutti. Che la Forza sia con voi! xD
A n d r o m e d a
lunedì 26 settembre 2011
giovedì 1 settembre 2011
Tornata dopo mesi.
Non ho niente di particolare da dire, dopo tutti questi mesi è come incontrare un vecchio amico a cui non sai più che dire, perchè sono successe tante di quelle cose che sarebbe assurdo dirle tutte.
Ma qui nessuno è amico di nessuno, eppure c'è quel caos in testa che si forma solitamente quando bisogna riassumere mille e mille cose.
L'estate è finita, fortunatamente. Non è stata delle migliori, anzi direi che per certi versi è stata decisamente un disastro, non fosse stato per un paio di settimane di relax.
Quest'anno, come ogni estate che arriva nella mia vita da quando avevo cinque anni, ho letto un botto di libri. Tra questi:
"Le mille e una notte"
"Zoo" di Isabella Santacroce
"Dracula" di Bram Stoker
Quello che più mi ha scioccata, per così dire, è stato "Zoo". Credo sia stato un libro angosciante, per certi versi, e mi ha aperto la mente, per altri versi.
Ho sempre pensato che una persona per dire di saper scrivere dovesse sentire il dolore per ciò che stava scrivendo, capirlo, viverlo senza mai averlo vissuto prima. Credo che questa donna, la Santacroce, riesca perfettamente nell'intento. E' una scrittrice davvero in gamba, per come la vedo io. Pochi prima di lei erano riusciti a farmi sentire esattamente come avrebbe dovuto sentirsi il/la protagonista. Ho pianto così tanto, ma non mi sono sentita sollevata quando ho finito il libro, piuttosto ho creduto di aver perso anche io qualcosa.
Grande libro, pieno di orrore e angoscia, tremendo nella sua crudeltà.. e per questo riuscito benissimo.
Spero, un giorno non lontano, di riuscire come lei in ciò che fa.
Ma qui nessuno è amico di nessuno, eppure c'è quel caos in testa che si forma solitamente quando bisogna riassumere mille e mille cose.
L'estate è finita, fortunatamente. Non è stata delle migliori, anzi direi che per certi versi è stata decisamente un disastro, non fosse stato per un paio di settimane di relax.
Quest'anno, come ogni estate che arriva nella mia vita da quando avevo cinque anni, ho letto un botto di libri. Tra questi:
"Le mille e una notte"
"Zoo" di Isabella Santacroce
"Dracula" di Bram Stoker
Quello che più mi ha scioccata, per così dire, è stato "Zoo". Credo sia stato un libro angosciante, per certi versi, e mi ha aperto la mente, per altri versi.
Ho sempre pensato che una persona per dire di saper scrivere dovesse sentire il dolore per ciò che stava scrivendo, capirlo, viverlo senza mai averlo vissuto prima. Credo che questa donna, la Santacroce, riesca perfettamente nell'intento. E' una scrittrice davvero in gamba, per come la vedo io. Pochi prima di lei erano riusciti a farmi sentire esattamente come avrebbe dovuto sentirsi il/la protagonista. Ho pianto così tanto, ma non mi sono sentita sollevata quando ho finito il libro, piuttosto ho creduto di aver perso anche io qualcosa.
Grande libro, pieno di orrore e angoscia, tremendo nella sua crudeltà.. e per questo riuscito benissimo.
Spero, un giorno non lontano, di riuscire come lei in ciò che fa.
venerdì 25 febbraio 2011
Questa canzone mi ispira!
Questa canzone è splendida, colonna sonora del film "(500) giorni insieme".
Il film è molto bello, io lo vedo come romantico ma non sono certa lo sia davvero.
La storia parla di due ragazzi che si mettono insieme, lui carico di aspettative verso quel rapporto, lei invece totalmente disillusa.
Non vi spoilero il finale perchè vale la pena vederlo, davvero.
La canzone in quanto tale mi ispira molto, devo dire. Mi da la sensazione di un incoraggiamento a continuare qualcosa di non ancora concluso.
"Songs of desperation, I played them for you".
Ci si sente gente! :)
venerdì 28 gennaio 2011
Giornata tipica in classe (mi do all'umorismo xD)
Ultimamente mi accorgo che in classe mia accadono vicende strane e particolari, oltre che esilaranti. Mi piace pensare che certe cose accadano solo nella mia classe, è un modo di renderla speciale, credo.
(Com'è mia abitudine fare, metterò le frasi in lingua originale xD cioè napoletano, per poi tradurre sotto, in parentesi, buon divertimento!)
L'alunno G. entra in classe e commenta "Uajù, sta version è jut na meravij, ne so sicur!" [Ragazzi, questo test di traduzione latina è andata egregiamente, possa cadermi il baffo se dico il falso!] All'arrivo della professoressa, tutti ansiosi di sapere il voto dell'alunno G., la risata è esplosiva quando un bel 3 segnato in blu padroneggia sulla facciata del foglio. L'alunno S. allora commenta "Wa, G., rispett a 2 è buon ja!" [Dai, G., rispetto al solito due puoi ritenerti fortunato!]
L. stava litigando, gridando molto forte, con un nostro compagno di classe, alchè entra un professore (mai visto e mai rivisto poi) alquanto alterato che commenta: "Jiuvinò, ma che stai parturenn?" [Oh bimbetto, ma stai per caso entrando nell'atto del partorire un marmocchio?]
A. entra in classe e rimane in piedi anche dopo che la professoressa di inglese (famosa per la cazzimma [cattiveria] che la distingue) è entrata.
"Antò, ma t vuliss mett 'mbracc a me, famm sent!" [Antonio, ma vorresti che io ti facessi appoggiare sulle mie gambe, fammi comprendere!]
"No, prufessurè, è che s'anna fregat o' banc!" [No, mai questo professoressa, è che mi hanno occultato il banco!]
(Il banco davvero ce l'eravamo fottuto, l'avevamo nascosto nel bagno xD)
Il professore di storia interroga G. sulla Guerra dei Cento Anni: "G., dimmi data di nascita e di morte di Giovanna D'Arco" G. :"1430 e 1402" e il professore "Azz, manc Gesù Crist!" [Oibò! Prodigioso più di quel capellone!]
Al Ginnasio, sempre il nostro amato G. venne interrogato in geografia sulle capitali.
Prof. "Dimmi la capitale della Cina!"
G. :"SHANGAI!"
Prof. "O_O ehm.. no. Ora prova con quella del Giappone, per piacere."
G. ci pensa attentamente poi dice: "Eeeeeh, prufessurè, m vulivat fa fess a me.. chell r'o Giappon è SHANGAI!" [Ah, professoressa, come siete burlona, ora mi rendo conto che in realtà SHANGAI è la capitale del Giappone!]
G. vive in un piccolo paesino chiamato S. Egidio (che comprende una strada e 40 abitanti al massimo).
Un giorno, parlando di questioni economiche tra noi, lui se ne esce: "Uajù, ma ij so sfunnat e' rinar! Ij so proprietarij di mezz S. Egidio!" [Ragazzuoli, ma io cago moneta lucente! Possego metà S. Egidio!"
Al che qualcuno fece: "E c cred. Ind a l'at metà c sta a strad!" [E non fatico ad aver fiducia nelle tue parole, amico! l'altra metà del paesino è comprendente il suolo pubblico.]
S. entra in classe con quaranta minuti di ritardo alla prima ora (cosa che non dovrebbe accadere, perchè quelli dopo una certa ora li fanno rimanere nell'altrio fino alla seconda ora).
"Prufessò, scusat, ma agg dovut chiamà a presid p m fa o permess. Chill o tren ev ritardat." [Professore ossequi! Scusatemi tanto dell'increscioso ritardo, ma ho dovuto rendere partecipe la preside per farmi fare il permesso per entrare. E' stato colpa del treno che ha ritardato! Sia maledetto!]
E il professore: "E pecchè e' dovut chiamà a Presid?" [E perchè mai hai avuto necessità dell'aiuto della Preside?]
S. :"Pecchè chell ev ritt ch'era irremovibile!" [Perchè codesta signora aveva annucciato la sua religiosa osservanza delle regole scolastiche!]
"Chi è chest scus?" [Chi sarebbe codesta donzella, perdonami?]
"Comm chi? A bidell, prufessò!" [Ma come? Chi altri mai potrebbe essere se non la donna delle pulizie!]
Il professore di filosofia interroga, ancora, il nostro mitico amico G.
"G. chi erano i Pitagorici?"
"Allò i Pitagorici eran tipo na sett. Cioè stevn in gruppo e pensavan e' fatt lor. Cioè.. pop na sett prufessò!" [Allora, i Pitagorici somigliavan molto a una congrega segreta. Sarebbea dire che eran molto solitari e non davano confidenza agli estranei. Insomma possiam dire che eran davvero una congreta segreta, egregio professore!]
La professoressa, in preda a una piccola crisi di nervi:
"Araprit a fenetr, m vott acopp avasc!" [Aprite la finestra, oibò, mi voglio buttar di giù!]
Al che qualcuno, pieno di tatto: "Aspittat prufessorè, attent e' vas che stann a for!" [Attende prima professoressa, vi son vasi ricolmi di fiori al di fuori della finestra!]
A., durante l'assemblea di classe, risponde al suo cellulare:
"Pront? Ah sì, n'attim!" [Chi sarà? Oh, sì, certo, attenda un secondo prego!] poi stacca dall'orecchio il telefono e chiama G. "Che c'è?" chiede lui. Alchè A. dice "E' mammt!" [Alla cornetta ti desidera tua madre!]
e ora, dulcis in fundo, quella che preferisco.
G. "Sìsì vabbuò, quand v vulit sta zitt m'o dicit!" [Sì, certo, amici, quando avrete deciso di tacere me lo direte! (frase totalmente prima di senso di cui nessuno ha ancora compreso il vero significato)]
Spero abbiate riso almeno un pò :)
Buona serata (giorno, mattina, pomeriggio) a tutti!
P.s: ci tengo a specificare che la mia classe è la classe di un classico tradizionale. Ora potete rimanere scioccati xD
(Com'è mia abitudine fare, metterò le frasi in lingua originale xD cioè napoletano, per poi tradurre sotto, in parentesi, buon divertimento!)
L'alunno G. entra in classe e commenta "Uajù, sta version è jut na meravij, ne so sicur!" [Ragazzi, questo test di traduzione latina è andata egregiamente, possa cadermi il baffo se dico il falso!] All'arrivo della professoressa, tutti ansiosi di sapere il voto dell'alunno G., la risata è esplosiva quando un bel 3 segnato in blu padroneggia sulla facciata del foglio. L'alunno S. allora commenta "Wa, G., rispett a 2 è buon ja!" [Dai, G., rispetto al solito due puoi ritenerti fortunato!]
L. stava litigando, gridando molto forte, con un nostro compagno di classe, alchè entra un professore (mai visto e mai rivisto poi) alquanto alterato che commenta: "Jiuvinò, ma che stai parturenn?" [Oh bimbetto, ma stai per caso entrando nell'atto del partorire un marmocchio?]
A. entra in classe e rimane in piedi anche dopo che la professoressa di inglese (famosa per la cazzimma [cattiveria] che la distingue) è entrata.
"Antò, ma t vuliss mett 'mbracc a me, famm sent!" [Antonio, ma vorresti che io ti facessi appoggiare sulle mie gambe, fammi comprendere!]
"No, prufessurè, è che s'anna fregat o' banc!" [No, mai questo professoressa, è che mi hanno occultato il banco!]
(Il banco davvero ce l'eravamo fottuto, l'avevamo nascosto nel bagno xD)
Il professore di storia interroga G. sulla Guerra dei Cento Anni: "G., dimmi data di nascita e di morte di Giovanna D'Arco" G. :"1430 e 1402" e il professore "Azz, manc Gesù Crist!" [Oibò! Prodigioso più di quel capellone!]
Al Ginnasio, sempre il nostro amato G. venne interrogato in geografia sulle capitali.
Prof. "Dimmi la capitale della Cina!"
G. :"SHANGAI!"
Prof. "O_O ehm.. no. Ora prova con quella del Giappone, per piacere."
G. ci pensa attentamente poi dice: "Eeeeeh, prufessurè, m vulivat fa fess a me.. chell r'o Giappon è SHANGAI!" [Ah, professoressa, come siete burlona, ora mi rendo conto che in realtà SHANGAI è la capitale del Giappone!]
G. vive in un piccolo paesino chiamato S. Egidio (che comprende una strada e 40 abitanti al massimo).
Un giorno, parlando di questioni economiche tra noi, lui se ne esce: "Uajù, ma ij so sfunnat e' rinar! Ij so proprietarij di mezz S. Egidio!" [Ragazzuoli, ma io cago moneta lucente! Possego metà S. Egidio!"
Al che qualcuno fece: "E c cred. Ind a l'at metà c sta a strad!" [E non fatico ad aver fiducia nelle tue parole, amico! l'altra metà del paesino è comprendente il suolo pubblico.]
S. entra in classe con quaranta minuti di ritardo alla prima ora (cosa che non dovrebbe accadere, perchè quelli dopo una certa ora li fanno rimanere nell'altrio fino alla seconda ora).
"Prufessò, scusat, ma agg dovut chiamà a presid p m fa o permess. Chill o tren ev ritardat." [Professore ossequi! Scusatemi tanto dell'increscioso ritardo, ma ho dovuto rendere partecipe la preside per farmi fare il permesso per entrare. E' stato colpa del treno che ha ritardato! Sia maledetto!]
E il professore: "E pecchè e' dovut chiamà a Presid?" [E perchè mai hai avuto necessità dell'aiuto della Preside?]
S. :"Pecchè chell ev ritt ch'era irremovibile!" [Perchè codesta signora aveva annucciato la sua religiosa osservanza delle regole scolastiche!]
"Chi è chest scus?" [Chi sarebbe codesta donzella, perdonami?]
"Comm chi? A bidell, prufessò!" [Ma come? Chi altri mai potrebbe essere se non la donna delle pulizie!]
Il professore di filosofia interroga, ancora, il nostro mitico amico G.
"G. chi erano i Pitagorici?"
"Allò i Pitagorici eran tipo na sett. Cioè stevn in gruppo e pensavan e' fatt lor. Cioè.. pop na sett prufessò!" [Allora, i Pitagorici somigliavan molto a una congrega segreta. Sarebbea dire che eran molto solitari e non davano confidenza agli estranei. Insomma possiam dire che eran davvero una congreta segreta, egregio professore!]
La professoressa, in preda a una piccola crisi di nervi:
"Araprit a fenetr, m vott acopp avasc!" [Aprite la finestra, oibò, mi voglio buttar di giù!]
Al che qualcuno, pieno di tatto: "Aspittat prufessorè, attent e' vas che stann a for!" [Attende prima professoressa, vi son vasi ricolmi di fiori al di fuori della finestra!]
A., durante l'assemblea di classe, risponde al suo cellulare:
"Pront? Ah sì, n'attim!" [Chi sarà? Oh, sì, certo, attenda un secondo prego!] poi stacca dall'orecchio il telefono e chiama G. "Che c'è?" chiede lui. Alchè A. dice "E' mammt!" [Alla cornetta ti desidera tua madre!]
e ora, dulcis in fundo, quella che preferisco.
G. "Sìsì vabbuò, quand v vulit sta zitt m'o dicit!" [Sì, certo, amici, quando avrete deciso di tacere me lo direte! (frase totalmente prima di senso di cui nessuno ha ancora compreso il vero significato)]
Spero abbiate riso almeno un pò :)
Buona serata (giorno, mattina, pomeriggio) a tutti!
P.s: ci tengo a specificare che la mia classe è la classe di un classico tradizionale. Ora potete rimanere scioccati xD
giovedì 20 gennaio 2011
Sono tornata.
Sono tornata. Ora cosa scrivo?
Scriverò della stranezza dell'essere.
Insomma, magari mi spiego meglio. E' strano trovarsi in certi momenti, in cui magari non stai manco facendo un emerito cazzo, oppure stai guardando un film che non ti piace nemmeno, e ti ritrovi ad avere un strana consapevolezza, forse maggiore del solito, del tuo corpo, e di ciò che stai pensando. Ti rendi conto che sei vivo, e che possiedi te stesso (a me, personalmente, prende una strana euforia, e mi sembra che tutti i progetti che ho possano realizzarsi. E questa sensazione mi rimane addosso per un pò, anche quando il momento di consapevolezza è finito. Rimane fino alla prossima delusione, almeno).
Comprendi che i tuoi pensieri sono più tangibili, quando sono questi momenti, in cui vedi (forse anche per poco tempo) la tua raggion d'essere.
Forse non raggion d'essere, perchè magari non sai il perchè; vedi solo il tuo essere, ecco.
Ti sorprende soprattutto il fatto che in quel momento tutto ha un'ottica un pò più strana, perchè sembra che tutto giri attorno a te, e al tuo essere.
Insomma, la stranezza dell'essere si manifesta rare volte. Ma perchè si manifesta?
Perchè spesso non siamo per nulla; spesso, probabilmente la maggior parte del nostro tempo, non siamo perchè non vogliamo essere. Con le mille scuse che abbiamo, è facile dire di non essere "per mancanza di tempo" e non "per mancanza di voglia".
Essere è molto complicato, comporta l'impegno a non contraddirsi, a non fare compromessi.
Essere, la maggior parte delle volte, vuol dire accettare la possibilità della solitudine.
Scriverò della stranezza dell'essere.
Insomma, magari mi spiego meglio. E' strano trovarsi in certi momenti, in cui magari non stai manco facendo un emerito cazzo, oppure stai guardando un film che non ti piace nemmeno, e ti ritrovi ad avere un strana consapevolezza, forse maggiore del solito, del tuo corpo, e di ciò che stai pensando. Ti rendi conto che sei vivo, e che possiedi te stesso (a me, personalmente, prende una strana euforia, e mi sembra che tutti i progetti che ho possano realizzarsi. E questa sensazione mi rimane addosso per un pò, anche quando il momento di consapevolezza è finito. Rimane fino alla prossima delusione, almeno).
Comprendi che i tuoi pensieri sono più tangibili, quando sono questi momenti, in cui vedi (forse anche per poco tempo) la tua raggion d'essere.
Forse non raggion d'essere, perchè magari non sai il perchè; vedi solo il tuo essere, ecco.
Ti sorprende soprattutto il fatto che in quel momento tutto ha un'ottica un pò più strana, perchè sembra che tutto giri attorno a te, e al tuo essere.
Insomma, la stranezza dell'essere si manifesta rare volte. Ma perchè si manifesta?
Perchè spesso non siamo per nulla; spesso, probabilmente la maggior parte del nostro tempo, non siamo perchè non vogliamo essere. Con le mille scuse che abbiamo, è facile dire di non essere "per mancanza di tempo" e non "per mancanza di voglia".
Essere è molto complicato, comporta l'impegno a non contraddirsi, a non fare compromessi.
Essere, la maggior parte delle volte, vuol dire accettare la possibilità della solitudine.
martedì 14 dicembre 2010
314 no 311 sì.
Il titolo dice tutto.
Come si fa a dare la fiducia a un governo del genere?
Il potere dei soldi..
lunedì 6 dicembre 2010
problema Natale.
Ora arriva il Natale, e io come ogni santissimo anno, ho il dilemma amletico su cosa regalare ai miei amici e/o parenti.
Mi ridurrò all'ultimo momento come al solito, perchè - evidentemente - quando sono sotto pressione mi vengono certe idee geniali (che spesso non riesco nemmeno a far realizzare, perchè è sempre troppo tardi e finisco per comprare una cosa simile a quella che avevo in mente). Quest'anno ho comunque intenzione di fare moltissime cose da me. Non tanto cosette fatte a mano, ma almeno qualcosa scritta da me, dato che a molte persone piace ciò che scrivo.
Non so proprio farli io i regali D: è una cosa per cui sono sempre stata negata xD
Forse perchè io sono una tipa che se le regali un libro/maglia strana/felpone/cD originale è una pasqua e non chiedo mai altro, allora sarà per questo che non so mai cosa regalare agli altri.
Non so, sta il fatto che quest'anno subentra anche il mio "conto in rosso".
Vabè quello è un problema fino a un certo punto.. avere 15 anni serve anche perchè puoi ancora andare a chiedere da papino ogni tanto xD
Io quest'anno ai miei ho chiesto solo ed esclusivamente cD musicali! *__* (naturalmente non troppi, giusto un paio, per arricchire la mia libreria musicale *_*). Ogni anno è tradizione che papà mi compri un paio di cD, dato che io ho la fissa: devo avere le discografie originali delle band che più amo.
Quella dei Coldplay e quella dei Queen è completa (e a casa di nonno ho la discografia in vinile dei Beatles. I ringraziamenti vanno a mio zio :P).
Quest'anno però mi sono data alla pazza gioia: altro che libri, vestiti, borse e scarpe.. io voglio la musica! Ho deciso u.u
Anche se avrei obiettivamente bisogno di qualcosa da mettere indosso, la roba dell'anno scorso non mi piace più tantissimo e alcune cose stanno persino cominciando ad andarmi piccole!!!!(detto da una che ha aspettato di crescere un paio di centimetri per 5 lunghi anni è un risultato a dir poco commovente!)
Vorrà dire che ci penserò nei saldi dopo Natale. Già mi sto gasando solo alla previsione dello shopping u.u
Mentre invece ciò che mi regaleranno i miei amici (e il mio fidanzato, che so essere in alto mare col mio regalo xD) è e deve rimanere un mistero *__*
Voi che avete chiesto per Natale? Ah, avreste gentilmente qualche consiglio? Posso dirvi che per il momento non so ancora cosa fare a tutta la parte maschile della mia famiglia e dei miei amici =P.
Grazie, a presto! =)
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